Nel corso degli anni, il gender gap o divario occupazionale tra uomini e donne è diventato un tema sempre più dibattuto, sia in Italia che all’estero. In media, infatti, le donne guadagnano meno degli uomini per lo stesso lavoro e sono meno rappresentate nei ruoli dirigenziali e nelle posizioni di potere. Sono molti i fattori che incidono su questa situazione, tra cui la discriminazione, le aspettative culturali e le scelte di carriera limitate per le donne stesse.
In Europa, ai fini di eliminare il gender gap, molte nazioni hanno implementato politiche e programmi come quote di genere per le aziende, incentivi fiscali per le imprese che promuovono l’uguaglianza di genere e l’educazione alla parità di genere. Nonostante questi sforzi, il divario occupazionale continua a persistere in molti paesi e richiede ulteriori azioni per essere superato completamente.
Per quanto riguarda la situazione del nostro paese, possiamo prendere a esempio il “Rapporto Tematico di Genere 2022” pubblicato da AlmaLaurea (Consorzio Interuniversitario che raccoglie informazioni dei laureati sul loro percorso accademico e post-accademico), dal quale emerge che le donne:
Tuttavia, le statistiche mostrano anche che, a cinque anni dal conseguimento della laurea, il tasso di occupazione femminile è pari all’86%, mentre quello maschile è al 92%. In busta paga la differenza si denota maggiormente: la media fra gli uomini è di 1.631€, mentre per le donne corrisponde a 1.374€.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dal Covid-19: secondo il report “The Impact of COVID-19 on Women” redatto dalle Nazioni Unite, ci sono molte meno donne che lavorano. Il 94% degli uomini tra i 25 e i 54 anni ha un’occupazione, contro il 63% delle donne nella medesima fascia di età.
Il cambio di passo arriverà? Il PNRR, a tal proposito, ha vari obiettivi fra cui quello di aumentare l’occupazione e, soprattutto, favorire l’imprenditoria femminile: è il caso, ad esempio, del “Fondo impresa donna”, della revisione delle procedure di reclutamento nella Pubblica amministrazione o la definizione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere, l’approccio “Equal Salary”.